lunedì 19 marzo 2018

CAMILLA E LE ROSE GIALLE di ANTONIA ARSLAN (racconto breve tratto da IL CORTILE DEI GIRASOLI PARLANTI)

Erano bellissime, le rose gialle  a spalliera. Grandi, corpose, stavano vicino al cipresso grande, ed erano profumate di vaniglia e di tutta la dolcezza del mondo. 
I fiori sbocciavano in fretta e si aprivano subito, enormi. Se ci penso, risento ancora quel profumo lieve e intenso, che si diffondeva per tutto il giardino all’inizio di giugno, insieme con quello, ancora più dolce, dei gigli di sant’Antonio.
Facevamo a gara, la mia amica Camilla e io, per inventargli un nome raffinato, e fantasticavamo di raccogliere i petali e distillare un profumo speciale. Una volta ci provammo, sfogliando molte rose in un grande barattolo da marmellata, che poi chiudemmo ermeticamente, nascondendolo in cantina. Ci mettemmo anche un’etichetta: 《 Proprietà privata di Antonia e Camilla.》
Un mese dopo, speranzose, provammo ad aprire il vaso, ma se ne sprigionò una puzza terribile di muffa e di marcio. Furtivamente, andammo a seppellire il contenuto in un angolo del pollaio, per non farci vedere dalla Gigia, che sorvegliava occhiuta le sue galline e le sue uova.
Poi ci sedemmo malinconiche sui gradini. E Camilla disse:《 Il mio papà è disperso in Russia. Vorrei pensare a lui, ma non vedo più la sua faccia. Vorrei piangere, ma non ci riesco. E il suo ricordo è diventato come le rose nel barattolo.》

Antonia Arslan 

Nessun commento:

Posta un commento